La vicenda del presunto pedofilo in un asilo nido  squarcia il velo sul delicatissimo tema della tutela dei minori rispetto ai reati sessuali.

Una mattina di marzo un nuovo inserviente ausiliario inizia il suo primo giorno di lavoro presso un asilo nido comunale di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia. Il suo ruolo è quello di affiancare l’educatrice titolare del gruppo bambini durante il momento di accoglienza mattutina. Nulla di strano all’apparenza finché una nonna che stava accompagnando il suo nipotino presso l’istituto, riconosce l’inserviente e comunica al personale che l’uomo era stato arrestato in passato per pedopornografia. I vertici della scuola agiscono prontamente, allontanando l’uomo dal contatto diretto con i bambini e assegnandogli mansioni di magazzino.

A seguito di questo increscioso episodio il Sindaco di Scandiano, Matteo Nasciuti, ha preteso giustamente la verifica delle procedure di assunzione. Come funzionano queste procedure? Siamo certi che siano una valida garanzia per la tutela di chi è indifeso?

Per poter essere assunto ogni lavoratore deve presentare, all’ente che è responsabile del reclutamento, il suo certificato di casellario giudiziale. Questo certificato è un documento che raccoglie tutti i provvedimenti giudiziari definitivi o passati in giudicato a carico del soggetto che ne è titolare. Ebbene, leggere una condanna per pedofilia a carico di un soggetto da assumere in un ruolo a diretto contatto con l’infanzia, sarebbe stato elemento significativo da considerare prima di affidare un incarico del genere all’uomo? Certamente si! Allora come mai è potuto succedere un fatto così grave?

Procediamo per ordine:  effettivamente nel 2008 l’uomo era stato arrestato e condannato per detenzione di materiale illegale a carattere pedopornografico. Gravissima negligenza di chi l’ha assunto direte voi, invece no, perché il casellario giudiziale del soggetto era vuoto. Lindo e Pulito. O forse è meglio usare il termine “ripulito” perché la condanna c’era ma il reato gravissimo era prescritto.  Secondo l’articolo 157 del codice penale, un reato viene prescritto quando è passato troppo tempo dal fatto commesso e non è più possibile perseguirlo legalmente. Nello specifico, la prescrizione estingue il reato trascorso un tempo massimo stabilito dalla legge per quel tipo di reato stesso e comunque un tempo non inferiore a 6 anni. Quindi per quell’uomo era possibile svolgere il suo lavoro a contatto con i bambini, bambini che sappiamo essere oggetto di fantasie sessuali inappropriate e criminali. Per esperienza posso dire che queste fantasie non vanno in prescrizione come invece lo sono i reati per lo Stato Italiano !

Nulla di “illegale”.

È fondamentale a questo punto chiedersi se quei bambini siano stati tutelati . Sicuramente l’intervento deciso e fermo della scuola ha evitato che potesse succedere qualcosa di irreparabile. Ipotizziamo però che nessuno fosse stato a conoscenza del passato di questa persona. Sarebbe bastato che l’uomo fosse andato  a lavorare in una località dove nessuno lo avesse riconosciuto e forse adesso sarebbe ancora a contatto con bambini piccoli, indifesi e inconsapevoli.

La Caramella Buona, che da anni tutela  i diritti dei minori vittime di abusi, ritiene che sia necessario  modificare  la legge 157 sulla prescrizione. Per reati gravi come la pedofilia non può esserci prescrizione e nel casellario giudiziale deve essere segnalato in perpetuo tale reato commesso.

Appare evidente come, attualmente,  il solo casellario giudiziale non sia sufficiente, anche perché i dati segnalano come soltanto una piccola percentuale di pedofili entri nelle maglie della giustizia. E tutti gli altri ? Restano uomini e donne insospettabili e perfettamente autorizzati ad accudire, allevare, crescere bambini.

Il mio consiglio da psicologa e criminologa è prestare attenzione ai comportamenti e agli atteggiamenti di coloro che gravitano intorno ai nostri bambini. Vi sono alcuni indicatori che possono accendere l’attenzione su questo fenomeno che purtroppo è spesso sommerso: l’eccessivo interesse e la ricerca di continui contatti con i bambini, senza che vi siano specifiche motivazioni, può essere un campanello d’allarme; così come atteggiamenti infantili in soggetti adulti che si rapportano con i minori come se fossero loro pari. Regali ai bambini ingiustificati dal ruolo e dalla situazione possono servire al/la pedofilo\a per guadagnare la fiducia dei minori. Infatti un’importante caratteristica di questi soggetti è la grande capacità manipolatoria anche nei confronti degli adulti che si fidano e affidano loro con tranquillità i loro figli.

Bisogna sempre prestare un’attenzione in più piuttosto che una in meno rispetto a chi si rapporta con l’infanzia, genitori compresi. Nessun allarmismo, ma … purtroppo non esistono insospettabili !

Per maggiori informazioni contatta La Caramella Buona

Se sei vittima di un abuso, oppure conosci qualcuno vittima di abusi, ricorda che, la prima cosa da fare, è contattare le Forze dell’Ordine facendo presente la situazione.

Qualora dovessi sentire la necessità di un supporto morale per intraprendere questo percorso potrai contattare La Caramella Buona al numero verde 800.311.960, oppure attraverso gli altri contatti presenti sul nostro sito.

Per maggiori informazioni visita la nostra pagina FAQ.

Dott.ssa Giulia Messori

pedofilia femminile

13 Giugno 2025|Tag: |

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